ARANCE DI NATALE è un’iniziativa di solidarietà, nata nel 1995, organizzata e gestita da campeggiatori e da camper club sparsi in tutta Italia, basata sulla vendita di arance nel periodo che precede il Natale e di marmellata di arance e altri agrumi durante tutto l'anno.
I fondi raccolti sono destinati a finalità umanitarie preventivamente individuate, in Italia e all’estero, con netta preferenza per realtà che riguardano i bambini che, purtroppo, sono e saranno sempre le prime vittime dei mali che colpiscono l’umanità.
Le realtà cui devolvere gli aiuti sono sempre scelte per conoscenza personale e diretta, per essere assolutamente certi che esistono effettivi stati di bisogno. Una volta individuata una possibile finalità, questa viene vagliata con apposite relazioni e, se necessario, con sopralluoghi.
Non inviamo soldi, ma acquistiamo noi i materiali richiestici: attrezzature sanitarie, medicinali, alimentari, vestiti, coperte e lenzuola, dentifrici e detersivi, giocattoli, penne e quaderni, eccetera.
Infine, trasportiamo gli aiuti con i nostri camper, eventualmente con l'ausilio di furgoni e camion, per consegnarli direttamente agli interessati.
Certo siamo consapevoli di essere una goccia in un oceano, ma l'oceano è fatto di gocce.
Siamo nati così...
Lo spirito dell’iniziativa nasce qualche anno prima, esattamente nel 1990. Su una rivista del settore appare un trafiletto a nome di Ezio Grosso, allora medico dell’ospedale di Novara.
Al ritorno da un viaggio, attirato dalla curiosità verso i paesi dell’Est che cominciano gradualmente ad aprire le loro frontiere, passa dalla Romania e conosce due colleghi dell’ospedale di Cluj Napoca, capitale della Transilvania. Si rende presto conto delle condizioni in cui vive la gente di quel Paese e pensa a come poterli aiutare. Così attraverso le pagine del giornale lancia la proposta di un viaggio umanitario e ci ritroviamo in oltre 60 camper, provenienti da tutta Italia isole comprese, a portare tutto quello che con un camper si può trasportare: alimentari, vestiti, libri quaderni, riviste, medicinali.
Negli anni seguenti un “Gruppo Transilvania” più ristretto continua avanti e indietro dalla Romania, ma va anche a conoscere altre realtà in Lituania e Ucraina.
Nell’estate del 1995 un gruppo di soci del Camping Club A.Palladio di Vicenza, nel corso di un viaggio in Sicilia, conosce alcuni produttori (una cooperativa) di Francofonte (Siracusa) che si dicono disponibili a offrire un quantitativo di arance, 40 quintali per l’esattezza. Il presidente del Club, a conoscenza delle attività svolte, informandoci di questa disponibilità ci chiede come potremmo utilizzare queste arance per scopi benefici.
Vivendo a Camisano Vicentino, paese dove 52 domeniche all’anno si svolge un mercato che attira mediamente 20.000 visitatori, viene quasi spontaneo pensare a improvvisarci, con un paio di amici, venditori ambulanti e allestire, come “Gruppo Campeggiatori Camisanesi”, un banchetto in piazza (l’ormai “mitico” gazebo bianco con attorno i camper) per vendere, o meglio, distribuire le arance in cambio di un'offerta. Tra l’altro il Comune, già da qualche anno, promuove nel periodo natalizio la “Settimana di Solidarietà” nella quale ci inseriamo quindi con “Arance di Natale” che mantiene comunque completa autonomia sotto ogni aspetto, compreso quello della decisione sulla destinazione dei fondi raccolti.
E poi...
Galvanizzati dal successo dell’esperimento (40 quintali bruciati in poco tempo con un solo banchetto), cerchiamo di trasmettere il nostro entusiasmo ad altri amici e comincia così il coinvolgimento di altri gruppi.
La nostra carta vincente, oltre alla bontà delle arance, si rivela subito essere la possibilità di dimostrare alla gente che i soldi che ci offrono vengono spesi fino all’ultima lira anche con il trasporto a destinazione di tutti i materiali chiesti dalle varie finalità.
Le riviste di settore cominciano a interessarsi a questa iniziativa, nuova per il mondo del tempo libero, che dimostra che il camper, e più in generale il plein air, non è solo divertimento, cultura e libertà, ma può diventare veicolo per promuovere qualcosa di diverso: la solidarietà.
Tramite la stampa ovviamente la notizia si sparge a macchia d’olio e i risultati testimoniano anno dopo anno la crescente partecipazione.