Dal 13 al 20 giugno 2024 (sarà possibile partecipare anche solo a una parte dell'incontro)
Le fonti energetiche rinnovabili del sottosuolo rappresentano una valida risposta alla crescente richiesta di energia pulita, necessaria per combattere il riscaldamento globale del nostro pianeta. Il viaggio inizia con la visita al Museo della Geotermia di Larderello e dei soffioni boraciferi, per poi proseguire verso la costa toscana con una sosta al borgo di Castagneto, luogo in cui Giosuè Carducci trascorse la sua adolescenza.
Si è ormai felicemente conclusa la 29ma edizione di “Arance di Natale”, iniziativa che è la fonte principale con la quale la nostra associazione raccoglie fondi per realizzare concretamente attività solidali e umanitarie. Ora i nostri associati sono impegnati a raccogliere ulteriori fondi proponendo le marmellate nelle varie fiere o con il loro contributo per la partecipazione a incontri e viaggi. Ci piace così pensare che, anche se il nostro aiuto è come una goccia in un oceano, l’oceano è pur fatto di tante gocce. Di seguito l'intervista a un genitore, e papà di Jacopo, di San Vito al Tagliamento, responsabile del progetto C.I.A.O., che rappresenta una delle “gocce” di cui Arance di Natale si è presa a cuore.
Che la si chiami Campania Felix, come la definì Plinio il Vecchio, o Terra di Lavoro, come fu ribattezzata a partire dal Medioevo, la zona che comprende l’intera provincia di Caserta e parte di quella di Napoli in Campania, parte delle province di Frosinone e di Latina nel Lazio meridionale e una piccola parte della provincia di Isernia in Molise, racchiude nelle sue denominazioni l’idea di terreni particolarmente fertili. La ricchezza e la varietà di attività e di prodotti agricoli affondano le loro radici in epoca romana, hanno vissuto un periodo d’oro durante il regno borbonico e costituiscono ancora oggi il cuore di una solida e virtuosa economia. Testimonianze di antiche civiltà sono ben presenti tanto nei siti archeologici quanto in campo enogastronomico.
Dapprima i Latini, poi i Volsci infine i Romani e i Papi fecero sì che le paludi pontine perdessero parte della loro estensione a favore di insediamenti. Agro Pontino è la denominazione del territorio, un tempo coperto dalle paludi e oggi bonificato, che corrisponde a una pianura in gran parte alluvionale delimitata a ovest e sud dal mar Tirreno, a est dai primi rilievi appenninici dei monti Lepini e Ausoni, a nord dal medio corso del fiume Astura e dai primi rilievi dei Colli Albani. A esso sono legate le avventure dei Volsci che fondarono Suessa Pometia, da cui probabilmente deriva il nome “pontino” e tentarono le prime bonifiche. Ma solo verso la fine degli anni 20 del ‘900, la bonifica si avviò a essere veramente effettuata.
L’intero territorio da Anzio, alle porte di Roma, a Capua, alle porte di Napoli, è disseminato di insediamenti e di ville romane, specie lungo il litorale. Anzio, Sabaudia, Terracina, Sperlonga, Gaeta, Formia, Ventotene, Minturno, Sessa Aurunca, Capua. Impossibile visitare tutti i siti. Ma non c’è solo questo. Il nostro itinerario prevede tappe o visite a Sessa Aurunca, San Leucio, Sant’Angelo in Formis, Valogno, Minturno, Formia, Ventotene, Gaeta, Sperlonga, Terracina, panoramica dell’Agro Pontino (cantine, caseifici di prodotti bufalini, idrovore, museo delle paludi e della guerra, borgo e Abbazia di Fossanova). Infine il Giardino di Ninfa.
L’itinerario che vi proponiamo sarà poliedrico. I luoghi che visiteremo non hanno nulla che li collega tra loro, ma forse questa peculiarità lo rende ancora più interessante. Iniziamo da Portobuffolè, dove il tempo sembra essersi fermato e dove il Medioevo rivive in un viaggio tra arte e architettura. Calpestando i ciottoli delle sue stradine, ci si sente proiettati nel tredicesimo secolo, epoca in cui visse la nobildonna Gaia Del Camino, citata da Dante nel Purgatorio.
Poi, per una carica d’energia, Conegliano ci propone il “Museo del caffè”, 600 metri quadrati, quattro sezioni e una sala degustazione per un viaggio nella storia di questa bevanda di origine etiopica.
Cambiamo completamente argomento e a Nervesa della Battaglia andremo a vedere gli aerei che hanno fatto la storia, per poi assistere al volo di uno di questi.
Dopo di che, giù verso il mare, per raggiungere l’oasi naturalistica di Vallevecchia di Caorle, isola delimitata sui quattro versanti da acque marine, lagunari e fluviali. Un giorno di completa immersione nella natura, tra mare, spiaggia e pineta e i cavalli bianchi importati dal Delta del Po. Il vicino birrificio organizza visite in campo, dove viene coltivato un antico seme d’orzo. Visiteremo sia la coltivazione che la produzione in fabbrica. A interrompere tutto questo rilassante silenzio, all’Aeroporto di Rivolto irromperà il potente rombo dei motori delle Frecce Tricolori che ci emozioneranno con le loro spettacolari evoluzioni e con le loro scie verdi, bianche e rosse ci faranno ammirare il Tricolore più lungo del mondo.
Memori del grande successo delle passate edizioni che hanno sempre registrato il tutto esaurito, vogliamo proporre ancora una volta questa esperienza unica. Una visita serale alla Basilica di San Marco a Venezia, già chiusa al pubblico e aperta solo per noi, quando la luce dà vita agli splendidi mosaici dorati (4.200 metri quadrati) e ai marmi policromi, è un evento entusiasmante! Avremo quindi il privilegio di ammirare la Pala d’Oro, la più preziosa del mondo, evitando le lunghissime code che visitatori e turisti fanno ogni giorno. Infine, arriveremo al cuore pulsante di questo storico luogo di culto, il suo punto più inaccessibile… la Cripta, chiesa sotterranea con oltre 80 colonne, dove si trovano le tombe dei Patriarchi.
A chi vuole cogliere l’opportunità di vivere un’esperienza davvero emozionante, offriamo la possibilità di fare una prenotazione per il fine settimana del 19 e 20 ottobre prossimi. I posti sono limitati a 50 persone.